La barca che attraversava il delta arrivava al porto di Tutoia. I compagni di viaggio, spendaccioni, hanno preso una jeep diretta verso i lençois maranhenses. La mia intenzione era di prendere il bus e fermarmi nel villaggio di Paulino Neves, prima di proseguire. Invece si e' rotta la macchina fotografica. Dopo giri vari sono finito nel negozietto di Veras e ho passato il pomeriggio intero con lui. E' stata la prima bella sorpresa della giornata. Veras ripara cellulari e macchine fotografiche. Insieme abbiamo smontato tutta la macchina. Era piena di sabbia. Pienissima! La colpa e' essenzialmente un brutto tentativo di video che ho fatto a Jericoacoara, tenendola accesa per una buona mezz'ora al vento e alla sabbia mentr il sole del tramonto calava.
Vedere Veras lavorare e' stato molto istruttivo. Tutoia e' un villaggetto, e la gente si arrangia come puo'. In italia mi avrebbero fatto pagare 50 euro solo per vedere cosa aveva la macchina e poi l'avrebbero mandata alla Canon (a Milano suppongo) con ulteriore spesa, finendo per dirmi che ripararla era piu' costoso che comprarne una nuova. Con Veras invece l'abbiamo smontata completamente e ripulita. Peccato che non sia bastato a riparla, ma e' stato molto molto interessante e alla fine l'ho pagato lo stesso per le 5 ore spese a lavorare sulla mia macchina, anche se lui non voleva. Veras e' capoerista, fa capoeria con i bambini, e gli piacerebbe venire in Italia a insegnare capoeira. Se conoscete qualcuno interessato a mettere in piedi uno scambio culturale, fatemi sapere.
Tornando all'ostello, mogio mogio per la macchina rotta, e' arrivata la seconda sorpresa. Nella hall dell'ostello c'erano Diana e Noam, una coppia di israeliani molto simpatici conosciuti durante il trekking nella Valle di Paty. Sono stati la mia salvezza (fotograficamente parlando), e con loro abbiamo condiviso i giorni successivi e la grande camminata nei Lençois.
Alla prossima!
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