giovedì 31 dicembre 2009

Buon Anno!!!

Cari amici,
senza essere melodrammatico e sdolcinato vi auguro un felice e buonissimo 2010!
Per me il 2009 e' stato un anno meraviglioso. E' iniziato in maniera molto incerta e si conclude in maniera molto certa. Sento di esser cambiato molto in questo anno, di aver chiuso un percorso, durato 30 anni, e di averne iniziato un'altro. E' stato un anno fondamentale, di passaggio, di cambiamento. Ho fatto esperienze incredibili, bellissime e bruttissime. Si e' chiusa una relazione con cui sono cresciuto, che mi ha formato e mi ha dato tantissimo, ho perso un'amica molto cara e ho capito quanto sottile e' il confine tra la vita e la morte, tra la gioia e il dolore, tra la verita' e l'illusione, ho perso giocando in borsa e ho imparato cosi' un po' di umilta'. Ho meditato in silenzio per 10 giorni, ho incontrato persone nuove che mi hanno arricchito moltissimo e mi hanno insegnato anche di piu', ho lavorato per la prima volta da adulto e non da studente, ho finalmente realizzato il mio sogno di andare in Brasile e molto di piu', ho viaggiato per 5 paesi del sud america e ancora non mi sono fermato, ho imparato due nuove lingue e a ballare la samba, la salsa, il forro' e il reggaetton, ho fatto un corso di primo soccorso. Ho scalato il mio primo 6000 metri, ho dormito nella neve nel ghiacciaio della marmolada, ho fatto il bagno di notte in un mare fosforescente di fitoplancton e in una laguna di acqua termale a 3000 metri di quota all'alba, ho visto animali bellissimi che mai prima d'ora avevo visto, ho dormito in amaca nella foresta amazzonica, con una fifa tremenda che un giaguaro venisse a farmi visita o che le zanzare mi attaccassero la malaria. Ho capito cosa vuol dire esser soli, quando sono stato male ed ero solo, e cosi' ancora di piu' ho apprezzato il valore dell'amicizia, ho iniziato ad imparare ad ascoltare le mie sensazioni, le mie emozioni, per quello che sono e non per quello che vorrei che fossero, e ho iniziato a sentirmi piu' libero, finalmente, benche' a fatica, ho imparato a buttarmi, senza per forza pararmi il culo prima di cadere. Ho provato ad improvvisare e ad andare nella direzione contraria a quella che mi veniva spontanea, forzandomi a capire che non sempre la scelta corretta era quella che pensavo, ho viaggiato dentro e fuori di me alla ricerca di un nuovo equilibrio, che penso di aver pian piano trovato.

Ringrazio ogni persona che ha condiviso con me una parte, grande o piccola di questo immenso percorso. Ogni contributo, ogni parola, ogni lettera, ogni pensiero e' prezioso.
E non e' vero che solo io sono cambiato, che solo io ho viaggiato. Sono sicuro che ognuno di voi, tirando le somme sull'anno che e' passato, sara' certo che sono successe un sacco di cose nella sua vita.
Sono contento di aver potuto condividere con alcuni di voi quest'anno piu' da vicino, e spero non sara' troppo tardi per aggiornarsi con chi la condivisione e' stata piu' difficile.

Vi (e mi) auguro che il 2010 sia ancora meglio del 2009! Che altri nostri sogni si avverino, che ci diamo la possibilita' di sognare e di credere che i sogni prima o poi si avverano. Che pensiamo in grande, che amiamo forte, che viviamo a pieno le nostre vite nel miglior modo di cui siam capaci, senza tirarci indietro!

Vi (e mi) auguro un 2010 meraviglioso!

Un abbraccio

martedì 29 dicembre 2009

Il museo Botero

Sono stato al museo Botero e mi sono quasi commosso. Fino a poco tempo fa non capivo la scultura e non sapevo apprezzarla. Poi mi e' stato suggerito che la scultura non va guardata, ma toccata, per capirla e tutto e' cambiato. Adesso, ogni volta che vedo una statua sento il bisogno di accarezzarla, sentirne le forme, i vuoti, i pieni, l'uso degli spazi. Botero, con i suoi personaggi salsicciosi e imponenti invita particolarmente al palpeggio, per cui ho approfittato della simpatia e della disponibilita' della guida che mi ha accompagnato per il museo e ho chiesto il permesso di toccare le sculture. Stranamente ha acconsentito, confidandomi che anche lei apprezza la scultura cosi', ed e' stato magnifico. Il museo e' stata una carica di emozioni molto forti e mi e' piaciuto moltissimo.

Questa pera gigante mi ha fatto venire l'acquolina in bocca, questa chitarra mi e' sembrata una pancia con un ombelico, questo sogno mi ha inquietato ed e' la versione onirica di quest'altra scultura, ho sorriso girando intonrno ad Adamo ed Eva con la mela in testa, osservando la grazia di questa ballerina o la forza di questo gatto e di questo cavallo, mi ha colpito il ritratto di Courbet e quello di Cezanne, cosi' come queste arance che sono uno dei suoi temi ricorrenti.

La simpatica guida che mi ha condotto per il museo mi ha spiegato che quando una figura ha gli occhi strabici e' perche' nasconde un segreto e cosi' mi sono divertito ad immaginare insieme a lei quali potevano essere i segreti di questo capitano, quest'uomo che balla, questa signora con un pappagallo. Mi ha anche detto che Botero ora vive in Italia e ha avuto problemi con il fisco, che ironia...

domenica 27 dicembre 2009

Cinepanettone Vacanze di Natale in Colombia

La crew del cinepanettone si e' ritrovata a festeggiare la notte di Natale nella accogliente casa della famiglia Sanchez. Il duo italiano de "Los Primos" si e' esibito in preparazione di gnocchi al pomodoro e ai quattro formaggi, nonche' di strudel e tiramisu'. La comida e' stata molto apprezzata dal pubblico colombiano, che pero' ha preferito mescolare un po' di insalata agli gnocchi "perche' non siamo abituati a mangiare primo e secondo separati". Vabeh, certe cose si trasmettono solo geneticamente...
I festeggiamenti sono proseguiti fino a tarda notte in compagnia di wisky, regali, cacofonie musicali (i vicini con reggaetton, il bar a fianco con heavy metal, la tele con salsa) e molta allegria.

Sono arrivato a casa stravolto sulle 5 del mattino, ho chiamato a casa per fare gli auguri (queste 6 ore di fuso sono difficili da gestire) ho dormito un pochino e poi ho preso l'autobus per Cali e li' finalmente ho potuto dormire per 9 ore di fila. I giorni bogotani sono stati davvero belli, in compagnia di vecchi amici ritrovati e nuovi amici incontrati. La famiglia di un amico colombiano trasferito da molto in italia mi ha preso in carico per un giorno intero e mi ha accompagnato a visitare luoghi bellissimi (di cui vi parlero'). I colombiani continuano a mostrarsi gente super calorosa e molto molto accogliente, e questo fa bene alla lontananza che inevitabilmente si sente a festeggiare il Natale lontani da casa. Nei prossimi giorni magari vi racconto un po' meglio gli highlights. Intanto rinnovo gli auguri a tutti di buone vacanze!

venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale


Cari amici,vicini e lontani,
vi ringrazio per avermi accompagnato in questi mesi di viaggio.
Grazie a chi si e' preso un minuto per lasciarmi un commento e farmi sapere che mi pensa.
Grazie a chi si e' preso un momento e mi ha scritto due righe per rendermi partecipe della sua vita o chiedermi come procedeva la mia dietro le righe del blog.
Grazie a chi si fa vivo su skype o su gmail.
Grazie a chi mi legge in silenzio, da citta' che non conosco, con continuita' o saltuariamente.
Grazie a chi e' passato una volta sul blog e poi e stato preso dalla vita.
Grazie a chi ho incontrato nel cammino di questi mesi di viaggio, a chi mi ha regalato un sorriso e a chi ha condiviso un momento, profondo o leggero.
Grazie anche a chi e' negato per la tecnologia e per le relazioni a distanza, ma che non manca mai di farmi sentire a casa quando sono vicino.
Buon Natale a tutti voi!
Vi auguro di passarlo nel migliore dei modi!
Abbracci forti a tutti

mercoledì 23 dicembre 2009

Colombia: l'unico rischio e' che tu ti voglia fermare (dice la pubblicita'...)

La televisione cilena trasmette continuamente questa campagna pubblicitaria fatta in risposta ai timori dei turisti di visitare la Colombia. Le pubblicita' sono molto divertenti, e giocano sulle paure, sui "rischi" che tipicamente associamo a questo paese dicendo che il solo rischio e' che alla fine tu voglia fermarti in Colombia. Devo dire che le pubblicita' hanno un senso. Sono arrivato da 5 giorni e i Colombiani mi accolgono a braccia aperte. Alice e Juanca, amici cisvini che mi ospitano in primis (Ali ti ho naturalizzata Colombiana ;)) e poi tutti i loro amici e parenti.

Qui per natale hanno una bellissima tradizione, quella delle novene. Nei giorni precedenti al natale si incontrano spesso a casa di qualcuno, di un parente, di un collega, e approfittano della compagnia per mangiare, scambiarsi regali e pregare insieme. E' un bel momento, molto caloroso, vissuto con semplicita', con le varie generazioni, dai bambini ai nonni passando per la nostra, che si incontrano e si scambiano gli auguri. La gentilezza con cui mi hanno accolto in ogni occasione mi ha colpito molto e mi ha fatto sentire piu' vicino a casa.

Poi ogni colombiano e' orgogliosissimo del suo paese, e non perde l'occasione per consigliarti dove andare, cosa vedere, cosa visitare. C'e' abbastanza consenso sulla zona costiera nord, per cui penso che tra non molto mi dirigero' li'. Intanto mi godo Bogota', con i suoi musei interessantissimi, il suo caos e la sua gente.

lunedì 21 dicembre 2009

Perito Moreno



Prima di andarmene dalla Patagonia, mi sono fatto 20 ore di bus per andare a vedere il ghiacciaio Perito Moreno, vicino a El Calafate in Argentina. Emozioni forti anche qui. Come di fronte al ghiacciaio Grey, anche qui mi sono sentito minuscolo. Una massa di ghiaccio imponente, antica di migliaia di anni nei suoi strati piu' profondi, e al contempo non immobile, non statica. In un continuo divenire crepitante e fragoroso, fatto di blocchi che si staccano e crollano nel lago. Il Perito Moreno e' considerato un ghiacciaio stabile, ossia, a differenza della maggior parte dei ghiacciai del nostro pianeta non sta scomparendo. Ogni anno in inverno la neve lo fa crescere fino a dividere il lago in due parti. Poi in estate si scioglie lentamente, fornendo acqua nuova a tutta la regione. E' meraviglioso il ciclo naturale delle cose, come la natura abbia un suo equilibrio, ed e' preoccupante pensare che questo equilibrio potrebbe venire completamente sconvolto in tempi che riusciremo a vedere anche noi... Meditate gente, meditate su quali sono le cose importanti... Chi vivrebbe senza acqua?

venerdì 18 dicembre 2009

I pinguini!!!



A vedere per la prima volta i pinguini mi sono emozionato tantissimo. Sono buffi, sono teneri, sono molto curiosi e simpatici. Siamo arrivati all'isola dei pinguini accompagnati da una guida molto ben preparata, che ci ha spiegato come muoverci e come avvicinarci senza spaventarli. Sull'isola c'erano due tipi di pinguini: magellanici e gentoo (papua in spagnolo). Cosi' ho finalmente capito da dove viene il nome della famosa distribuzione di linux. Sono molto belli, goffi nei movimenti e suscitano immediatamente simpatia e tenerezza. Siamo arrivati che erano tutti sulla spiaggia, reduci dalla pesca. Piano pianino, dopo essersi puliti, si sono diretti ai nidi, a incontrare moglie e figlio (o uovo) che li aspettavano a casa. Scene di vita familiare pinguinesca non troppo lontane da noi.

Abbiamo passato un pomeriggio incantevole e sono tornato a casa ancora una volta pieno di gioia e ammirazione per l'incredibile ricchezza e varieta' di soluzioni con cui la natura ha affrontato il problema della vita sul nostro pianeta. Hopenagen....

martedì 15 dicembre 2009

Ushuaia, la citta' piu' a sud del mondo



Ushuaia e' la citta' piu' a sud di tutto il mondo. All'estrema punta della terra del fuoco argentina e' un luogo molto interessante. Anticamente era un penitenziario, dove confinavano detenuti politici, o criminali condannati all'ergastolo. Immaginatevi le sofferenze di questi detenuti al freddo in una prigione senza riscaldamento. Oggi Ushuaia e' tante cose. Porto commerciale e zona franca, nel tentativo di decongestionare il porto di Buenos Aires; porto turistico delle spedizioni dirette in Antartide; base per esplorazioni e estrazioni petrolifere; centro di sci e vacanze. Quasi nessuno dei suoi abitanti e' originario di li'. Si tratta spesso di gente giovane, venuta ad affrontare il clima difficile e il buco dell'ozono in cerca di fortuna.

E cosi' incontri Matias, che fa il macchinista su una nave container, ha 22 anni, divorziato con una figlia, e spera di fare questo lavoro solo fino ai 35, per poi fermarsi e metter su un ristorantino o qualcosa di simile. Le storie di un marinaio sono sempre interessanti, anche se vanno prese con le pinze. Trovi Moreno, figlio di italiani immigrati in Argentina nel '48 e padrone di terre, compagnie di navigazione, bar e fabbriche nella zona. Trovi Veronica, che lavora nell'agenzia viaggi accanto a quella di Moreno, originaria di Buenos Aires, e' venuta qui perche' c'e' lavoro e poi si e' fermata. Incontri Ariel, originario di qui, guardiano dell'ostello e soccorso alpino, che si era trasferito al nord ma poi non ha resistito in citta' ed e' tornato ad Ushuaia, per le montagne, la natura, la bellezza delle notti bianche. C'e' Fortunato, guardiano notturno all'ostello, soprannominato Hitler per la sua severita', salvo sciogliersi a raccontarmi la sua vita tra le 3 e le 4 del mattino, e il suo sogno di andarsene di la', sposarsi e trovare lavoro in europa, magari sfruttando un vecchi nonno italiano. Passi le ore a chiacchierare con Katie, californiana che vive a New York, in partenza per l'antartide dopo aver percorso tutti gli altri continenti e in viaggio alla ricerca di se', un po' come me, o trovi Elena ed Emiliano, di Padova, in vacanza per un po' prima di rientrare al lavoro.

Si', perche' ad Ushuaia di Italiani ne trovi davvero tanti, molti di piu' che in qualunque altra citta' dove sono stato. Chissa' che cosa rappresenta per noi arrivare a toccare la fine del mondo, e poi tornare indietro.. mi suona in testa quella canzone di Lorenzo..

sabato 12 dicembre 2009

Torri del Paine 2

Da Torres del Paine

Al parco nazionale delle Torri del Paine sono rimasto per 5 giorni. Li ho trascorsi essenzialmente camminando fino ad esaurire le forze. Mi piace molto camminare in montagna. Dopo le prime ore, in cui sono carico e cammino velocemente e nervosamente, mi rilasso. Le gambe incominciano ad essere piu' fluide, la mente finalmente smette di pensare freneticamente "quando arriviamo, quanto manca, ci mettero' tot, che bello questo, che brutto questo" e mille altri pensieri inutili, e si lascia andare. Tutto prende il ritmo lento, cadenzato e continuo dell'onda lunga del sentiero. Tutta la mia persona, anima e corpo, si compenetra con l'ambiente, mi rilasso, mi godo l'aria fresca, mi lascio stupire dalla grandiosa immensita' di questi blocchi di granito, dalle nuvole che scorrono sopra di me, anch'esse immense, dai colori luccicanti e vari dei diversi laghetti che incontro lungo il cammino.

A volte cammino nel bosco, umido, magari sotto la pioggia, e mi piace di meno. Mi sento veramente bene quando cammino in alta montagna. Tra le rocce, la neve, magari con l'inizio di un ghiacciaio sopra la testa. Sognando di imparare ad arrampicare e un giorno poter raggiungere la cima di questi enormi torrioni, di queste infinite distese di ghiacchio e neve. L'emozione mi fa dimenticare la fatica. Mi e' capitato un paio di volte di arrivare ad un primo belvedere, dopo 6-7 ore di cammino, molto stanco, e rianimarmi in un attimo con l'intuizione che con 2-3 ore di cammino in piu' potro' arrivare a un punto di osservazione ancora migliore, a vedere le rocce e i ghiacci piu' da vicino, o da un'altra prospettiva.

I cinque giorni li ho passati cosi'. Dormendo in rifugio quando potevo e c'era posto, dormendo in tenda le altre volte, lasciandomi convincere ad uscire alle 4 del mattino per vedere l'alba sulle torri da una coppia di belgi, camminando da solo o in compagnia, sotto il sole o sotto la pioggia, cucinandomi una cena, facendo amicizia con i ragazzi dell'ostello o con altri camminatori come me. Ho incontrato gente veramente simpatica. Con alcuni ho condiviso belle emozioni in cima ad un passo o di fronte ad un ghiacciaio, in altri momenti ero da solo, a lasciarmi stupire e commuovere dal panorama. A volte ci si salutava la mattina, consci di camminare a velocita' diverse, per poi ritrovarsi la sera, a bere una birra in compagnia.

Cinque giorni con il sorriso sempre stampato sulle labbra...

mercoledì 9 dicembre 2009

Viaggio e futuro

Spesso mi fermo a pensare cosa faro' quando questo viaggio sara' finito. Si', perche' so che non viaggero' per sempre. Viaggiare e' bellissimo. Apre la mente, abitua a mettersi in discussione, ad adattarsi e ad affrontare le difficolta'. Per me questo viaggio e' stato soprattutto un modo per abbandonare dei vecchi schemi di comportamento e provarne altri, diversi, nuovi. In viaggio incontri gente sempre nuova, e puoi permetterti di tentare risposte o attitudini che vanno contro il tuo abituale modo di essere. Non sempre e' facile, non sempre e' utile, a volte e' dannoso, ma il piu' delle volte si generano situazioni nuove e divertenti, che mai si sarebbero incontrate stando a casa e rimanendo fissi nei propri schemi.

Ho prolungato il viaggio varie volte per la curiosita' di scoprire luoghi sempre nuovi, ma anche per continuare questo esperimento che mi sta divertendo molto e facendo scoprire molto meglio chi sono, chi posso essere e che cosa sto cercando. Suona vago, ma vi assicuro che non lo e', ed e' anche abbastanza semplice, nulla di trascendentale. Insomma, tra le varie cose che ho scoperto, c'e' che amo viaggiare per dare una mescolata alle carte, ma poi mi piacerebbe fermarmi e costruire. Dove, come, cosa e con chi sono le domande che piu' mi incuriosiscono in questi giorni. Si', perche' risposte complete a queste domande ancora non ne ho, solo intuizioni, o aspirazioni e desideri. E' una fase molto creativa, mi sono venute tante idee, che una volta tornato vorrei mettere in pratica. Spero solo di avere la pazienza e la tenacia di perseguirle fino in fondo.

E' interessante che in questo viaggio incontro tantissimi francesi, inglesi, americani, australiani, neozelandesi, tedeschi, belgi, svizzeri, polacchi, ceki, singaporesi, ma quasi nessun italiano. In tutto il viaggio ne ho incontrati 3 che come me si erano presi un tempo per viaggiare, e di questi, 2 nella stessa citta'.
Qualcuno sarebbe interessato se iniziassi a dare seminari sulle strategie per prendersi un anno di pausa senza mandare a fanculo la carriera o la vita? (ovviamente inizierei a darli solo dopo esser tornato e aver trovato un lavoro, per ovvie ragioni di credibilita' :D)
Magari a qualcuno in Italia potrebbe interessare...

lunedì 7 dicembre 2009

Torri del Paine 1



Dopo esser ripassato a Santiago per festeggiare il compleanno del cugino, sono stato a camminare in giro per il parco nazionale delle Torri del Paine, prima tappa patagonica del viaggio! Sono delle montagne molto recenti, dei picchi rocciosi scoscesi e aspri, che ricordano molto le nostre Dolomiti. Il colore pero' e' diverso. Le Torri del Paine si sono formate all'incontro della placca pacifica con la placca atlantica, e portano il segno di questo scontro. Sono montagne bicolore! A strati nere, di roccia vulcanica, a strati beige. Montagne panna e cioccolato, bellissime davvero. Guardatevi il video e le foto, che nel prossimo post vi racconto un po' di avventure...

sabato 5 dicembre 2009

Talca e il parco Tricahue



Dopo qualche giorno, a Pucon e' tornato il brutto tempo, e cosi' mi sono rispostato verso nord. Sono arrivato a Talca, e un po' a caso un po' a intuito mi sono diretto verso il rifugio Tricahue. Costruito e tenuto da una coppia Franco-Belga, che dopo aver girato il mondo in bicicletta, ha deciso di fermarsi nelle montagne cilene a vivere, e' un rifugio carinissimo, dotato di cucina e camere confortevoli, nonche' di piscina e sauna. Mi sono fermato un paio di giorni e ne ho approfittato per andare a fare una bella camminata. Sono partito il giovedi' mattina, con la tenda e una laguna a 2000 metri come meta. Purtroppo ci ho messo piu' del previsto ad arrivare al punto di campeggio, per cui ho dovuto rinunciare a salire alla laguna il primo giorno. Il venerdi' ho cominciato a camminare che era ancora buio pesto, una sensazione non piacevole in mezzo alla foresta, e sono arrivato alla cima alle 7 e mezza del mattino. Nel video ho fatto una panoramica della vista, ma non rende molto la sensazione di enorme piacere che si prova ad esser arrivati in cima, insistento contro la propria stanchezza e la voglia di mollare per tornare indietro e dirigersi verso casa.

Poi sono risceso e ho preso di corsa un autobus per rientrare a Santiago a festeggiare il compleanno del cugino...

giovedì 3 dicembre 2009

Pucon 2: Rafting




Sempre a Pucon ho fatto per la prima volta Rafting. E' molto divertente, specialmente se si e' accompagnati da una guida simpatica come la nostra. Yago ha lavorato in italia per 5 anni, nelle valli trentine (non sapevo si potesse fare rafting), ora e' tornato in Cile per via della famiglia. Una storia di emigrazione al contrario...

Da Rafting

martedì 1 dicembre 2009

Colpo di follia

L'altro giorno mi sono lasciato prendere da un colpo di follia. Sono arrivato in Patagonia con un viaggio interminabile di aereo e pulmann, ho fatto la spesa verso mezzanotte, ho trovato l'ostello, fissato il bus per il giorno dopo e prima di andare a dormire ho dato un'occhiata ai voli dal Cile alla Colombia. La pulce nell'orecchio me l'avevano messa Jaki e Martha, dicendomi che andavano in Colombia per Natale. Io avevo guardato i voli, ma costavano veramente troppo. Beh, l'altra sera guardo, e trovo un volo a pochissimi soldi... "Ci dormo su" ho pensato. La mattina il bus per le Torri del Paine partiva alle 7e30. Mi sono svegliato, ho fatto colazione, e piu' ci pensavo piu' l'idea di passare Natale e capodanno al caldo della Colombia mi attirava. Alla fine ho deciso d'impulso, come sempre di piu' mi sto allenando a fare, e ho preso il biglietto! Vado in Colombia dal 15 dicembre al 12 gennaio! Sono molto contento, per un sacco di motivi.
Questo comporta che ho spostato di nuovo il volo di rientro, e penso che rientrero' a Febbraio in Italia. Sara' il primo Natale che non passo in famiglia, e la cosa mi rattrista un po'. Spero pero' che il viaggio sappia compensare questa tristezza, e sono sereno di aver ancora una volta scelto seguendo quello che sentivo. Un abbraccio a tutti voi che mi aspettate in Italia, portate pazienza e perdonatemi se ancora una volta vi faccio rimandare il momento degli abbracci e dei racconti...
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