sabato 31 ottobre 2009

Flashback 3: La strada piu' pericolosa del mondo (La Paz)




A la Paz sono fermato Circa una settimana, e tra le varie cose che ho visto e fatto, un giorno sono sceso in mountain bike per circa 3000 metri fino al villaggio di Coroico. Purtroppo era nuvolo e quindi non ottimale, ma lo stesso son riuscito ad apprezzare l'attraversamento di varie zone climatiche, partendo dalla montagna imperivia e arida fino alla giungla che si trova alla fine della strada. Un'esperienza divertente... Il video e' quello che e', in mancanza di programmi adatti per farne uno come si deve...

venerdì 30 ottobre 2009

Flashback 2: La Paz



La Paz e' una citta' incredibile! Mi e' piaciuta moltissimo, con i suoi contrasti cosi' forti, abbarbicata in una conca tra montagne altissime, moderna e caotica, ma circondata da una cintura urbana di campesinos e baracche, come sempre. L'arrivo e' stato travolgente, per vari motivi, tra cui la mitica D, ma poi mi sono ripreso e me la sono goduta per una settimana.

giovedì 29 ottobre 2009

Flashback 1: Cochabamba



A Cochabamba mi sono fermato solo un giorno. Il tempo di mangiare al mercato popolare dove probabilmente mi sono preso la mitica D. Putroppo era un lunedi', per cui non c'era molto da fare, specialmente la sera. Quindi, dopo vari giri a musei dove ho visto dei fossili molto belli, ho passato la serata a discutere con un barista della situazione politica Boliviana, di Evo Morales, delle divisioni interne al paese. La nostra discussione mi ha fornito un ottimo metro con cui misurare le affermazioni del governo boliviano che inonda di pubblicita' i canali televisivi in preparazione alle prossime elezioni di Dicembre. Evo ha fatto tante cose, e a sentire le televisioni sembra che ne abbia fatte solo di buone. A sentire la gente, dipende. I poveri e i campesinos lo adorano, perche' ha istituito delle specie di buoni pasto e pensione per i piu' poveri, per le donne e per varie altre categorie svantaggiate. Nelle televisioni si esalta la nazionalizzazione del gas, mostrando che ha portato a una riduzione dei costi per gli utenti e una maggior efficienza. Si parla anche di un'economia boliviana che nell'anno della crisi finanziaria mondiale e' cresciuta del 4% e di un sistema bancario piu' solido che mai, proprio perche' molto meno esposto ai mercati finanziari speculativi globali. Quelli di voi che maneggiano cifre e statistiche di sviluppo possono confermare o smentire?
A sentire la gente con formazione elevata Evo e' una delusione. Non e' preparato, non fa nulla e di fatto si protegge aumentando il potere della frangia della popolazione che lo ha sostenuto, ovvero i cocaleros. C'e' chi arriva a sostenere che si tratti di un vero e proprio capo mafia, e che i cocaleros, piu' che coltivatori di coca, siano bande armate che collaborano con i grandi cartelli colombiani della cocaina. Io non ho prove, quindi non posso dire, solo ho visto una grande disillusione in molte persone che avevano votato Evo convinte la prima volta. A queste elezioni di dicembre vince di sicuro, ma continuera' a garantire la stabilita' di cui la Bolivia ha estremamente bisogno per continuare a svilupparsi?

martedì 27 ottobre 2009

Quando c'e' casa...

La ricordate la musichetta di chiesa della Barilla della nostra infanzia? Con quello slogan geniale che ha colonizzato la mente e il cuore di tutti gli italiani e ha reso ricchi i pastaioli della famiglia Barilla per generazioni? Beh, c'e' poco da fare, era fatta proprio bene. Sono arrivato a casa di mio cugino giovedi' scorso, e che piacere! Mangiare comida italiana, chiacchierare in italiano, sparare cazzate fino a notte fonda e aggiornarsi sulle rispettive vite come ogni volta che ci si ri-incontra dopo tanto tempo.
Ho potuto rilassarmi (dopo le 8 lavatrici che ho fatto il primo giorno), riorganizzare i pensieri, e mi preparo a vivere un paio di settimane in compagnia del cugino e della sua simpaticissima ragazza, esplorando e godendomi Santiago alla grande.
Vi ringrazio tutti per i commenti, e per le mail personali che mi avete mandato. Mi piacerebbe che il blog fosse un posto interattivo, e mi piace leggere come avanzano le vostre vite e le vostre scelte personali. Se siete timidi e non avete voglia di commentare, scrivetemi due righe via mail che mi fa sempre piacere. Paolo, Marco e Jaki, vi ringrazio di cuore per le vostre riflessioni e sono sempre disponibile a continuare la discussione al mio ritorno. Per quanto riguarda FB, molto amici non ce l'hanno per cui non e' una buona opzione. Matte, in questo blog non si ciava mai perche' e' un blog per bambini, cosi' lo puo' leggere anche Mr Greg. Andre, l'anonimato non protegge quando lo stile delle cazzate e' inconfondibile. Ti dico solo che venerdi' abbiamo giocato una prima partita di calcetto, mancavi solo tu col tuo pallone. Ricardo, e agora que fico no Chile precisaria mudar de novo o nome... Chilification e' muito feio, nao acha?
Per quanto riguarda me, penso che da qui proseguiro' verso sud, alla
scoperta della Patagonia, e poi vedro' il da farsi. Santiago e' una
citta' quasi europea, moderna, caotica, veloce, pulita. E mi ricorda
casa Europa. E l'Europa mi manca. Parigi mi manca. Padova mi manca.
Vi abbraccio tutti


p.s. carrellata di video in arrivo nei prossimi gg...

venerdì 16 ottobre 2009

Il Blog (trascrizione dal mio diario personale)

Il blog mi fa riflettere.

Quando ho deciso di scriverlo, l'ho fatto per due ragioni: primo perche' so che e' chi si allontana che ha il compito di farsi vivo e secondo perche' ho sempre avuto paura che viaggiare significasse perdere gli amici che non viaggiano insieme a me.

Tenere il blog era un modo per tenere vivo il legame, perche' almeno dal mio lato si potesse intendere l'evoluzione personale, e mi e' costato tempo e energie.
A parte un momento, in cui poche persone mi hanno scritto apprezzando lo sforzo, il blog non mi ha dato molto. Mi ha fatto capire quante sono le persone che mi pensano, e non sono molte, e anche loro, mi pensano ma non me lo dicono, mi scrivono poco, rarmente, pur magari seguendo il blog ogni giorno. Cosi' diventa difficile essere partecipi del cambiamento degli altri, e la comunicazione diventa a senso unico.

Il maggior problema, col blog, e' che per tenerlo aggiornato ho finito col vivere in vetrina, osservando le cose con l'occhio di chi le vuole raccontare a qualcuno, forse con una punta di protagonismo, e cosi' mi sono concentrato molto meno sulla realta' che stavo vivendo, sugli incontri, sulle scelte.

Ho deciso.

Ridurro' drasticamente i post: uno alla settimana, tendenzialmente il venerdi', e basta. Per quanto riguarda i video e le foto, internet in questi luoghi remoti e' sempre piu' lenta, per cui diventa difficile aggiornarli con la velocita' di prima. Cerchero' di fare il possibile con post automatici come in passato.

Non me ne vogliate, vi voglio bene e vi penso sempre.

sabato 10 ottobre 2009

la mitica D della Bolivia

Ebbene sì, è successo anche a me!

La mitica D della Bolivia ha colpito impietosamente il giorno 7 e solo
se n'è andata dopo una battaglia senza esclusione di colpi.
Le prime testimonianze circa l'esistenza della mitica D della Bolivia
risalgono alle popolazioni pre incaiche, che per proteggersi usavano
scolpire delle enormi tazze votive in pietra su cui si sedevano e
sacrificavano cibo fresco e animali selvaggi. Il tutto era
accompagnato da danze rituali e bevande allucinogene di vario tipo.

Più recentemente, si narra che negli incontri tra i conquistadores e
gli inca, questi ultimi offrissero ai primi cibo locale in segno di
accoglienza, con la speranza che la mitica D si manifestasse e
convincesse i conquistadores a tornare alla propria terra.

Il caso noto piu' recente e' quello dell'Erasmus cileno J.G. (si
rispetta la praivasi in questo blog), accolto dalla mitica D della
Bolivia al suo ingresso in La Paz non piu' di 20 giorni fa.

Della mitica D si sa ben poco. Studiosi di tutto il mondo tutt'oggi
dibattono sul suo habitat naturale e le sue usanze. Pare che ami
particolarmente annidarsi tra le foglie di insalata e i piatti mal
lavati, ma sembra che non disdegni il cibo crudo in generale, e i
mercati di strada.

La mitica D ti coglie di sorpresa, quando meno te l'aspetti, di solito
all'alba compare senza presentarsi e dopo poco sei completamente suo
schiavo. Ti riduce a un colabrodo, ti succhia tutte le energie e le
risorse e a nulla servono invocazioni e rituali. Solo se ne va a colpi
di ciprofloxacina e metronidazol, accompagnati da abbondante acqua,
reidrax e un buon medico locale.

Viaggiatori e pellegrini vengono in Bolivia da tutto il mondo con la
speranza e il timore di incontrare questo essere cosi' mitico e letale
e io non sono stato da meno.

Ora sto bene comunque,

Bacioni!


p.s. per marol: e chi ha detto che mi mancano solo gli amici di parigi?

giovedì 8 ottobre 2009

El Fuerte



El fuerte e' un'enorme pietra intagliata che sta in cima a una montagna. Risale a prima degli Inca, a prima di Cristo, ed e' stata usata dai vari popoli come centro religioso e rituale. E' un posto molto suggestivo. Ci son stato due volte, la prima in taxi, la seconda a piedi, facendo un lunghissimo giro per le montagne circostanti. La pietra e' allineata secondo l'asse est-ovest, in modo che le stagioni sono facilmente riconoscibili. Arrivarci a piedi, dall'alto delle montagne, e' molto emozionante. Sembra di ripercorrere il cammino del passato, dei popoli che hanno abitato quelle valli. Siamo sempre a Samaipata che, come vi raccontavo, si trova in una posizione geografica molto speciale, al limite tra quattro diversi microclima. Inoltre, era una tappa obbligata sulla rotta est-ovest e probabilmente e' per questo che i popoli antichi han deciso di farne un centro religioso e rituale molto importante. Mi immagino le feste, lughe settimane, con sacrifici e danze. Nella pietra sono intagliate varie figure di animali, e tanti canali, anch'essi in varie forme. C'e' chi dice che i canali venivano riempiti di acqua cosicche' le stelle ci si specchiavano, in un rituale legato all'irrigazione e dunque alla fertilita' della terra.

Sono rimasto molto affascinato...

Abbracci!

mercoledì 7 ottobre 2009

Cuevas



(scritto il 2 ottobre)
Ragazzi, sono gasatissimo!
Sono appena rientrato da una giornata di cammino a Samaipata, un
villaggetto a poche ore da S. Cruz, sulle montagne. E' stata una
gironata fantastica! Piu' in basso trovate un racconto un po' piu'
dettagliato, ma la vera figata e' stato il rientro a casa.
Era gia' calata la sera quando siamo finalmente giunto alla strada che
ci doveva riportare a casa dopo 6 ore di cammino nei monti. In teoria
passano molti autobus, per cui non doveva essere un problema, in
pratica, in un'ora, tutti gli autobus che sono passati non si sono
fermati!!! Alla fine abbiamo fermato un camion che, gentilissimo, ci
ha fatti salire nel cassone dietro. Siamo rientrati in citta'
viaggiando distesi comodamente su dei sacchi di patate! Come nei
viaggi di una volta! Sono ancora gasato dall'emozione!

Ora il resto del racconto.

La meta della giornata erano delle cascade, raggiungibili in 3 ore di
cammino (in teoria). Abbiamo deciso di non prendere una guida, e non
e' stata una decisione saggissima perche' ci siamo persi subito e dopo
un'ora stavamo ancora cercando l'inizio del sentiero. Era gia'
pomeriggio quando abbiamo iniziato a camminare nella direzione giusta,
comunque, con qualche altra incertezza siamo arrivati in cima a un
monte dove abbiamo mangiato in compagnia di alcuni condor che volavano
sopra le nostre teste. Con me c'erano Bruno, francese, Iustina,
tetesca e Kuhn, belga. Eravamo preparati ad ogni evenienza, con
vestiti caldi e acqua e anche un GPS.
Sapete quanto mi piace la montagna, e qui inizio gia' a gasarmi, anche
se siamo ancora abbastanza bassi (1500m). In ogni caso, dalla cima il
panorama andino era molto bello, e quando abbiamo iniziato a scendere
non abbiamo fatto troppo caso al sentiero. Avevamo delle vaghe
indicazioni e da bravi boyscout alle prime armi (non linciarmi cugino
:) ci siamo persi di nuovo! Morale della favola: 3 ore aggiuntive di
marcia lungo un torrente e siamo finalmente arrivati alle benedette
cascate. Peccato che stesse gia' calando la sera e quindi non si
potesse fare il bagno...

Stasera ci premiamo con una bella cenetta e una bisteccozza da kilo!

martedì 6 ottobre 2009

Video premio!



ecco il video premio per il concorso Cocktail & Dreams, vinto dalla Sil!
Siamo a Rio de Janeiro, mesi fa...

lunedì 5 ottobre 2009

Bolivia!

Dopo il Pantanal sono partito in direzione bolivia. Mi son fermato una
notte a Corumba. Li ho conosciuto un prete che insegna alla facolta'
dei salesiani e mi e' stato molto simpatico. Avessi avuto piu' tempo e
voglia mi sarei fermato per andare a vedere le attivita' per i ragazzi
poveri che fanno alla casa don bosco. Invece sono partito subito, il
giorno dopo, con il treno che va a Santa Cruz. Il Treno mi ha gasato!

Sapete che sono un fanatico dei treni. Non so se sia perche' da
piccolo non mi hanno mai comprato i trenini lima che avrei tanto
desiderato, o perche' il treno e' un mezzo che ha tanti lati positivi
(rilassante, collettivo, non inquinante, sicuro, veloce), fatto sta
che i treni mi piacciono tanto, specialmente i regionali. Ovviamente
ho scelto il treno piu' lento che ci mette quasi 20 ore. Va
pianissimo, ballonzola sui binari, si ferma spessissimo e ad ogni
fermata salgono su un sacco di donne e bambini offrendo roba da
mangiare. Panzerotti, spiedini, piatti completi con riso e pollo
fritto. Molto meglio dei panini confezionati di trenitalia!Godetevi il video e lasciatevi traghettare lentamente in Bolivia!



p.s. C'e' un vincitore per il quesito del bar! Video premio in arrivo.
Mentre ancora nessuno ha indovinato la canzone di de Gregori....

venerdì 2 ottobre 2009

Internet a singhiozzo

Cari dragazzi,
sono in Bolivia, ma in un villaggetto sperduto nei monti, per cui internet non funziona bene. Domani torno a S. Cruz e riprendero' a inondarvi di video e di foto, ma per il momento si torna alla vecchia parola. Ne approfitto per dare le coordinate del posto dove sono: Andoriña +59139446333, e per mandarvi un abbraccio!

p.s. abbiamo un vincitore del concorso per il bar, mentre ancora latita la soluzione per la canzone di de gregori...

I veneti alla riscossa

La mattina che stavo partendo per la bolivia ho fatto due chiacchiere con il tizio seduto accanto a me a fare colazione. Mi chiede da dove sono, e quando scopre che sono italiano, esclama "Alora te capissi se te parlo talian!". Si' dico io, ma non perche' mi stai parlando italiano! Gli chiedo un po' della sua famiglia e mi dice che erano tutti di origine italiana, dai bisnonni in giu'. Gli chiedo da dove venivano e mi dice dalla calabria, ma non era sicuro. Gli chiedo di parlare un po' di "Talian" e mi sembra di sentire un vicentino. Mmmmm, i conti non mi tornano. Poi mi dice che suo zio ogni tre parole dice una bestemmia e non ho piu' dubbi: i bisnonni erano sicuramente veneti. Gli ho parlato del veneto, delle sue origini, e ha strabuzzato gli occhi. Immaginatevi, per una vita e' stato convinto di parlare italiano correttamente, forse un po' storpiato dal portoghese e di essere discendente di calabresi, e in 10 minuti scopre che parla dialetto veneto! Abbiamo riso, ma non era proprio rilassatissimo.
Poi ho guardato un po' in internet e ho scoperto che il Talian, lingua parlata in quella parte del brasile, e' proprio una variante del veneto.
Che storia!

giovedì 1 ottobre 2009

Pantanal

Da Pantanal


Il pantanal é una distesa di fango, o una savana, o un acquitrino, o una palude, a seconda delle stagioni. Adesso e' la stagione secca, ci sono poche pozze d'acqua attorno cui si radunano tutti gli animali. Quando sono arrivato a Campo Grande non ero ben sicuro di voler fare tre giorni di trek nella savana. Ne avevo un po' le palle piene di ore ed ore di jeep, di camminare in cerca di animali senza vederne nemmeno uno, di essere in mezzo a turisti continuamente. Le visite ai parchi sono cosi', si vive in una bolla turistica gestita dall'agenzia, non ci sono molte alternative, e non e' la modalita' di viaggio che piu' mi piace!
Col senno di poi sono contento di aver deciso di fare questi tre giorni, perche' ho visto una quantita' indescrividbile di coccodrilli e uccelli di tutti i colori, senza contare quanto mi sono divertito ad andare al galoppo nella prateria sconfinata. Mi hanno dato un cavallo un po' vecchio, pensavo che fosse una chiavica, e invece era un cavallo pazzo! Appena ho mollato un po' il freno e gli ho fatto capire che poteva correre un po' e' partito rapidissimo! E' stata una grandissima figata! e mi sono meritato l'appellativo di Francesco "El Gaucho" dalle guide locali che ci accompagnavano. Cuccatevi il video:



p.s. in risposta a Marco: ho spostato il volo di un paio di mesi, per cui in teoria torno a fine Novembre! Baci!
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