lunedì 28 settembre 2009

Riassunto delle puntate precedenti: I Lençois Maranhenses

Da Lençois


I Lençois Maranhenses sono probabilmente il piu' bel posto che ho visto in Brasile, paesaggisticamente parlando. Sono un deserto di sabbia poggiato su uno strato di argilla. Il risultato e' che quando piove si formano delle enormi pozze di acqua pura, il cui colore blu intenso contrasta nettamente col giallo della sabbia. Sotto la sabbia poi scorrono veri e propri fiumi sotterranei che alimentano le pozze, e quindi il deserto e' in realta' facile da attraversare.

Insieme a Diana e Noam e una simpatica guida di nome Maciel ne abbiamo percorso un pezzettino a piedi sotto il sole cocente. In realta' non era per niente caldo, complice il vento forte e la possibilita' di fare il bagno dopo ogni duna, ma ci siamo comunque protetti molto bene (ecco il senso del mio mantello). Tra una duna e l'altra ogni tanto si incontrano delle mucche, non si sa bene in attesa di cosa e degli uccelli che indispettiti volano in picchiata nel vano tentativo di spaventarti e spingerti a fare retromarcia (probabilmente il loro nido era ben vicino).

Abbiamo passato le due notti in due villaggetti sperduti sulla costa. La prima sera, a Canto do Atins, sono andato a farmi un giro sulle dune nel buio della notte. A parte una modesta paura di incontrare un serpente e' stata un'esperienza indimenticabile. Una stellata fantastica, un silenzio pazzesco, le dune e le pozze d'acqua che si intravedevano nella notte. La seconda sera, un'esperienza ancora piu' incredibile. Ad Atins sfocia il fiume sfocia nel mare. Non so bene per quale motivo, vicino alla foce, il mare e' ricchissimo di un fitoplancton fosforescente che brilla nell'acqua non appena la si agita un po'. Immaginatevi l'effetto di nuotare, sotto le stelle di un cielo senza luna, circondati da migliaia di altre minuscole stelline nell'acqua. Sembrava una cascata di energia. Tuffarsi, rituffarsi, saltare tra le onde e vedere l'acqua del mare che si illumina e' un'esperienza indimenticabile.

Un'ultima nota colorata sono gli occhi della padrona dell'albergo. Per la prima volta ho incontrato degli occhi che poi avrei imparato a riconoscere perche' tipici di tutta la regione amazzonica. Sono degli occhi di un verde intensissimo e luminoso, a prima vista sembrano un po' allucinati, ma poi ci si abitua. Sono gli occhi degli indios, o di una qualche popolazione amazzonica. Sono degli occhi scintillanti che mi ricordano una canzone di De Gregori... un premio a chi la indovina...

4 commenti:

  1. Direi anche io TITANIC: ... Forse per via di quegli occhi di ghiaccio così difficili da evitare,pensò "Magari con un pò di coraggio, prima dell'arrivo mi farò baciare".

    Ciao

    Marco

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  2. Bene bene bene! vedo che la canzone vi ha ispirati. non si tratta di nessuna delle tre che avete detto. Caterina aveva gli occhi blu....

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