venerdì 12 febbraio 2010

Le cascate di Iguazu

Da Iguazu

Con questo doppio arcobaleno da paura si chiude il viaggio. Sono sulla via del rientro. Di florianopolis e di rio non ho molto da raccontare, per cui lo chiudo con questo doppio arcobaleno. Nei prossimi giorni se riesco monto anche il video. Vi tocchera' tornare sul blog anche dopo il mio ritorno....
abbracci a tutti e grazie per avermi seguito fin qui!

mercoledì 10 febbraio 2010

Rosario e gli immigrati italiani

Da Rosario

Rosario mi e' piaciuta molto.
avevo una missione da compiere e spero di averla compiuta al meglio: fare tante foto.
godetevele!

p.s. tra l'altro ero anche in ottima compagnia...

sabato 6 febbraio 2010

A cidade maravilhosa!!!!



Ieri sono atterrato a Rio.

Appena riesco a montare i video vi raccontero' le ultime tappe, la bellissima citta' di Rosario, le cascate di Iguazu, l'isola di Florianopolis...
Chi mi ha visto scendere dall'aereo ieri non poteva non notare il mio sorriso a 35 denti.
Il mio viaggio e' iniziato qui e finisce qui, in questa citta' cosi' viva, cosi' ricca, cosi' densa di significato per la mia storia e cosi' piena di festa e musica, come il viaggio che ho fatto, come la vita che voglio da qui in poi.

L'aereo scendeva piano, sorvolando la baia di botafogo e la marina di gloria, e mi pareva di tornare a casa dopo un viaggio di mesi e mesi in terre sconosciute ;)
Ho ripensato a com'ero, come mi sentivo, nei primi giorni a Rio, all'inizio di questo viaggio. Mi son scivolate davanti agli occhi tutte le persone e le esperienze che mi hanno accompagnato in questi mesi. Volando sopra il pan di zucchero, gli occhi fissi al Cristo redentore di Corcovado, il cuore pieno, straripante di gioia, mi sono commosso.

Che figata! Che figata questo viaggio! Che fortuna che ho avuto! Che sogno che ho realizzato! Che opportunita' incredibile che mi e' stata data e che bello averla vissuta cosi' tanto e cosi' a pieno!

Sono felice!


p.s. comincio a raccogliere adesioni per una festa di rientro. Potrebbe essere sabato 13 Febbraio, quando ancora saro' stravolto dal jetlag, o forse no visto che l'orario del carnevale di Rio e' abbastanza rovesciato... Chi c'e'?

p.p.s. per ogni lettore sconosciuto di questo blog, se ti presenti in un commento e mi dici che cosa ti ha spinto a seguire il blog vinci un invito per la festa.

lunedì 1 febbraio 2010

Gli argentini e la crisi



L'intervento di oggi non sara' allegro, mi dispiace.

Gli argentini non mi hanno fatto una gran bella impressione. Dei giorni a Buenos Aires vi raccontero' presto in un altro post, oggi vi voglio raccontare di un'altra cosa. Lo stereotipo tipico degli argentini, specialmente i portegni, cioe' gli abitanti di buenos aires, e' che sono presuntuosi, convinti di essere i migliori, narcisi. Non tutti sono cosi' ovviamente, ma un fondo di verita' c'e'. Sono sicuri che il loro paese e' il migliore, ed essendomi trovato varie volte a discutere con alcuni di loro della crisi che ha colpito il loro paese 10 anni fa, voglio riportare qui una riflessione.

Mi ha colpito tanto l'incapacita' di fare autocritica, e di guardare al futuro in maniera costruttiva. Piu' volte mi sono sentito ripetere accuse agli stati uniti, alla dittatura che hanno instaurato nel paese e al sistema finanziario di bretton woods, all'FMI, sostanzialmente additato come il responsabile principale della crisi. Altre volte mi sono state raccontate le responsabilita' individuali dei governanti, corrotti, ladri, accaparratori di risorse, caudillos senza scrupoli. Raramente o mai, ho incontrato un argentino capace di fare autocritica, capace di ammettere che in un modo o in un altro quei governanti li avevano eletti loro.

Ho trovato gli argentini molto incattiviti, vivere in un paese in crisi, con molta inflazione, e lottare per un salario degno di tal nome non e' facile, e cosi' la riflessione e' scivolata inevitabilemente verso casa.

Che paese trovero' al mio ritorno? Ho aperto questo blog chiedendomi cosa era successo all'italia in questi ultimi anni, e qui voglio rilanciare la riflessione. Ragazzi, vista da fuori, attraverso i media stranieri, l'italia non fa nemmeno piu' ridere, fa paura. Ho paura per il mio paese, e vorrei fare qualcosa per evitare il disastro, ma non so bene da che parte girarmi e da cosa cominciare. Qualcuno si sente come me?

Rientro imminente

Cari tutti,
e' confermato! arrivo a milano il giorno 12 alle 11e15.
a prestissimo

venerdì 29 gennaio 2010

Dalla Colombia all'Argentina con furore

Da Santiago

Tra una notte di salsa, un tuffo nel mare, una novena e una gita tra i campi la colombia e scivolata via rapidissima e intensissima. I aereoporto, rientrando a Santiago mi sentivo come alla fine di un campo Cisv. Le canzoni nella testa, i volti stampati nella memoria, i bei momenti, le battute e gli scherzi. Un sentimento di pancia, bello e forte, un sentimento da rincorrere e cullare. Tornero' in colombia, spero presto, perche' c'e' ancora un sacco da fare, un sacco da scoprire, un sacco da vivere.
L'unica nota positiva di tornare all'efficenza cilena e' stato poter interloquire con un ufficio bagagli smarriti un po' piu' competente di quello di bogota'. Non e' servito a nulla, per quanto riguarda il bagaglio, ma almeno mi ha fatto sentire piu' ascoltato.
A Santiago mi sono fermato poco, giusto il tempo di una seconda sfida coi go kart con il cugino e una festa a casa di amici e poi sono ripartito in direzione Argentina...

martedì 26 gennaio 2010

La miglior festa del mondo

Da Bogota

Un amico Colombiano, di cui taccio il nome perche' e' un serio professionista, mi aveva parlato di un posto mitico, appena fuori bogota'. Si chiama "Andres Carne de Res", ovvero "Andrea carne di manzo". E' un ristorante enorme, ma e' anche una discoteca, e' anche un pub, e' tutto. I bogotani ci si riversano a fiumi nel weekend, e noi non potevamo essere da meno. Si mangia una carne alla brace strepitosa, il mojito te lo servono in una mezza noce di cocco da litro e la musica e' ottima. Non ci poteva essere un modo migliore di iniziare la festa in Colombia!

p.s. nell'album trovate anche alcune altre foto di bogota' dei vari posti che ho visto. Se qualcuna vi incuriosisce chiedete pure...

sabato 23 gennaio 2010

Cartagena e i costeñi

Da Cartagena

Di tutti i posti che ho visitato in colombia Cartagena e' stata una delusione. A Parte la bellissima cittadella murata, che e' ottimamente conservata, cartagena e' un resort di mare con grandi hotel e turisti pieni di soldi. Questo fa si che i costeñi abbiano piu' la tendenza a cercare di approfittare del turista. I taxi non hanno il tassametro, il prezzo va un po' secondo la faccia del passeggero. Per strada la gente e' normale tendente al fastidioso, a differenza delle altre citta' dove i colombiani sono sempre stati il top della gentilezza e della disponibilita'. Ho fatto un paio di immersioni e nella seconda la guida locale e' scomparsa dopo 10 minuti, lasciando i 6 turisti sommozzatori nel fondo, senza dire una parola. Alle richieste piu' che motivate di risarcimento la compagnia ha risposto con un alzata di spalle e un vaffanculo. Insomma, non eccezionale. E' stato anche per questo che ci sono rimasto poco e invece che proseguire lungo la costa sono tornato a Cali a ballare la salsa...

mercoledì 20 gennaio 2010

Medellin delle meraviglie

Da Medellin

Riprendo i racconti della Colombia dopo una breve assenza. Scusatemi per l'interruzione. Tra dai commenti di Malu' e a Paolo al post dei tempi e contrattempi, mi sono reso conto di non essermi espresso molto bene. Per rischiare di piu' e seguire l'istinto intendo semplicemente darmi la possibilita' di vivere e sbagliare di piu' di quanto sono abituato a fare. Rischiare non nel senso di mettermi in situazioni pericolose ma di prendere il rischio di agire con un grado minore di certezza del risultato e quindi rischiando di sbagliare. In questo senso seguire piu' l'intuizione e meno un ragionamento formale che necessita comunque di un po' di tempo per essere accurato.

Ritornando alla Colombia, dopo Cali sono stato a Medellin. Molto poco a dir la verita', due sere e un giorno, ma abbastanza per rendermi conto che i Paisa (gli abitanti di Medellin) sono persone meravigliose! La prima sera sono andato a mangiare qualcosa da solo, e dopo un po' un gruppo di Paisa mi ha invitato a sedermi al loro tavolo. Genuinamente curiosi di incontrare uno straniero, abbiamo parlato molto del mio viaggio e della loro citta' e la serata si e' conclusa ballando (con delle Paisa niente male). Il giorno dopo mi hanno invitato a vedere l'alumbrado, una passeggiata illuminata con fontane di tutti i colori, cosa che non avrei mai visto senza il consiglio di un locale e poi mi hanno invitato a una festa di compleanno.

Incontri simili, con Colombiani super accoglienti ed entusiasti di mostrarti il loro paese me ne sono capitati vari, veramente stupefacente e bellissimo!

martedì 19 gennaio 2010

Post a singhiozzo

Ascusate il ritardo, a breve pubblichero' un nuovo post, rimanete sintonizzati!
Abbracci a tutti da Mendoza!

mercoledì 13 gennaio 2010

Tempi e contrattempi

Non so voi, ma io sono sempre in ritardo.

Non sto parlando del ritardo ad un appuntamento, di solito li' sono puntuale, sto parlando della risposta al cambiamento, della capacita' di capire, interpretare, sentire una situazione e individuare, intuire o decidere il comportamento adatto per rispondere. In questo io sono SEMPRE in ritardo.

Questo viaggio mi espone a un continuo mutamento, a un continuo cambiamento delle premesse di fondo, degli schemi interpretativi, e non e' per niente facile adattarsi a tempo, cogliere al volo i suggerimenti che arrivano dal mio inconscio, dalle emozioni, capire quali sono le direzioni da seguire e quelle da abbandonare. Credo che buona parte del ritardo sia da imputare al mio bisogno di capire, di capire razionalmente. Questo richiede sempre un'analisi, un ragionamento, basato su dati sperimentali, fatti, che necessitano di tempo per essere raccolti. Sia la mia formazione che il mio carattere contribuiscono in questo senso, e il risultato e' buono in certi casi. Viaggio sicuro, non mi faccio rapinare come ogni turista, riesco a coniugare un itinerario flessibile e imprevisto con la tranquillita' di dormire sempre in un buon ostello in compagnia di gente simpatica, in generale corro pochi rischi.

Il lato negativo si manifesta quando ho fatto dei piani di viaggio, a medio termine, e incontro qualcosa che mi spingerebbe a cambiarli. Non sono sempre pronto a cogliere il suggerimento, ad abbandonare l'itinerario e gli accordi presi, con me stesso o con altri viaggiatori, in funzione di nuovi accordi. Sono un bravo negoziatore, ma un pessimo ri-negoziatore. In un altro contesto questo significa che sono un amico fidato, un uomo che mantiene la parola data, ma qui, in un contesto cosi' diverso dall'ordinario, questa rigidita' si sta mostrando piu' controproducente che altro.

Ho in mente almeno tre occasioni in cui ho sentito di voler cambiare progetti, di voler cambiare piani di viaggio e non l'ho fatto perche' avevo gia' pianificato qualcosa o preso accordi con qualcuno. Un esempio e' capodanno. Avevo preso accordi con un gruppo di argentine incontrate a Bogota' per ritrovarci a Cartagena e passare il capodanno insieme. Tra Bogota' e Cartagena sono stato a Cali e Medellin, e una volta arrivato li' avrei voluto fermarmi di piu' e passarci il capodanno. La parola data alle argentine e la paura di passare il capodanno da solo mi hanno spinto a mantenere i piani come li avevo previsti. Questo si e' rivelato controproducente, perche' a Cartagena mi sono trovato in compagnia di gente con cui non avevo piu' voglia di stare, e pensando che avrei fatto meglio a cambiare i miei piani. Questo esempio e' un piccolo inconveniente, ma ci sono stati altri episodi, ben piu' importanti, in cui il ritardo tra le emozioni/intuizioni e le decisioni e' stato molto piu' controproducente!

Il mio obiettivo per il 2010 sara' imparare a seguire di piu' l'istinto e rischiare di piu'...

p.s. sono tornato in Cile dalla Colombia, tutto ok a parte lo zaino che e' sempre smarrito

sabato 9 gennaio 2010

Salsa caleña



Approfitto del bellissimo video girato da un'amica americana qui nell'ostello per raccontarvi di Cali.
Sono arrivato a Cali la sera di Natale, dopo un viaggio di 9 ore in bus, trascorso per lo piu' dormendo o in compagnia dei soliti trash movies che le compagnie di bus sudamericane amano tanto. Mi ha colpito subito l'accoglienza dell'ostello. Ancora una volta gente simpatica, disponibile, calorosa, che non vede l'ora di raccontarti il meglio della sua citta' e di portarti fuori a divertirti. Cosi' sono stati i ragazzi dell'ostello Jovita's, semplicemente fantastici.

Dal 25 al 31 a Cali c'e' la feria, che e' una specie di carnevale a base di corrida, salsa e concerti. Ogni sera siamo andati a un concerto diverso, siamo andati a vedere un'impressionante show delle scuole di salsa locali, età media dei ballerini sui 10-12 anni, con una ballerina solista di 5 anni. E li' capisci che non ballerai mai come loro. Che sei in ritardo di 30 anni, senza contare lo svantaggio genetico di partenza.

Memorabile la gag del comico colombiano Andres Lopez quando descrive la mamma calegna che si accorge che il piedino del figlio ancora in pancia non sta battendo a tempo. Qui e' cosi', la vita scandita a ritmo di musica, 1-2-3, 5-6-7, e via. Mi sono lasciato contagiare al punto da tornarci nel 2010 per prendere un po' di lezioni di salsa. La musica e il ballo dan ritmo alla vita ...

mercoledì 6 gennaio 2010

Bagagli smarriti e cattedrale di sale


Da Rodriguez Bogota'

Come avrete notato era da un po' che non pubblicavo ne foto ne video, ma solo pappardelle di riflessioni e parole. Il motivo non e' che sono stato colto da una sindrome letteraria, ma piu' banalmente che nel viaggio da Santiago a Bogota' si sono persi la mia valigia, con la macchina fotografica annessa. Nell'attesa di sapere se le ritroveranno, vi rompo le scatole con questi racconti, e quando posso vi mettero' un po' di foto che hanno preso gli amici che ho incontrato qui in Colombia.

Oggi ad esempio volevo raccontarvi della bellissima giornata che ho passato in compagnia della famiglia Rodriguez, cui vi avevo gia' accennato. Sono stati meravigliosi, e ancora una volta  mi hanno fatto apprezzare la spontaneita' e il calore di cui i colombiani sono capaci. Con Ruben ho visitato la universita' e la biblioteca nazionale, entrambe molto interessanti dal punto di vista culturale e anche sociologico, specialmente l'universita'. Dopo un pranzo a base di ajiaco, una tipica minestra bogotana, siamo andati a visitare la cattedrale di sale di Zipaquira'. Guardate le foto per rendervi conto di che razza di luogo bizzarro e spettacolare si tratta. Una cattedrale ricavata da una ex mina di sale, in sale mastodontiche e gallerie che scendono fino a 180 metri di profondita' rispetto alla cima della montagna. La mina di sale e' gia' interessante di per se, con questa roccia traslucida e l'acqua salata che filtra dalle pareti. La cattedrale scavata al suo interno genera ancora piu' stupore e meraviglia.
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