Il blog mi fa riflettere.
Quando ho deciso di scriverlo, l'ho fatto per due ragioni: primo perche' so che e' chi si allontana che ha il compito di farsi vivo e secondo perche' ho sempre avuto paura che viaggiare significasse perdere gli amici che non viaggiano insieme a me.
Tenere il blog era un modo per tenere vivo il legame, perche' almeno dal mio lato si potesse intendere l'evoluzione personale, e mi e' costato tempo e energie.
A parte un momento, in cui poche persone mi hanno scritto apprezzando lo sforzo, il blog non mi ha dato molto. Mi ha fatto capire quante sono le persone che mi pensano, e non sono molte, e anche loro, mi pensano ma non me lo dicono, mi scrivono poco, rarmente, pur magari seguendo il blog ogni giorno. Cosi' diventa difficile essere partecipi del cambiamento degli altri, e la comunicazione diventa a senso unico.
Il maggior problema, col blog, e' che per tenerlo aggiornato ho finito col vivere in vetrina, osservando le cose con l'occhio di chi le vuole raccontare a qualcuno, forse con una punta di protagonismo, e cosi' mi sono concentrato molto meno sulla realta' che stavo vivendo, sugli incontri, sulle scelte.
Ho deciso.
Ridurro' drasticamente i post: uno alla settimana, tendenzialmente il venerdi', e basta. Per quanto riguarda i video e le foto, internet in questi luoghi remoti e' sempre piu' lenta, per cui diventa difficile aggiornarli con la velocita' di prima. Cerchero' di fare il possibile con post automatici come in passato.
Non me ne vogliate, vi voglio bene e vi penso sempre.
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Ciao Checco, rientro sicuramente nella categoria delle persone che ti segue senza interagire e che ti obbliga ad una comunicazione a senso unico...
RispondiElimina(Lo stesso vale per l'animale di mio fratello!)
Sto guardando al tuo percorso personale con molto interesse, probabilmente perchè sto vivendo un'esperienza che come la tua mi tiene lontano dai miei amici e dalla mia Padova!
Sono nella "vicina" Danimarca per l'erasmus e devo dire che la motivazione che ti ha spinto ad aprire il blog mi è quantomeno familiare.
"so che e' chi si allontana che ha il compito di farsi vivo e secondo perche' ho sempre avuto paura che viaggiare significasse perdere gli amici che non viaggiano insieme a me."
Preferisco però vedere il tutto con ottimismo, dal lato del bicchiere mezzo pieno, conscio che le persone con cui mantengo i contatti in questo periodo sono anche quelle che davvero tengono a me e non vogliono perdermi!
Ho un altro appuntino da farti, con tono un poco provocatorio: sei sicuro che il blog sia ancora un oggetto così attuale? Non era forse meglio postare gli stessi articoli sul terribile social network F.B. (Faccia(di)Bronzo)con foto e video?
Forse avresti avuto più feedbacks, più partecipazione e più soddisfazione personale (anche perchè le cose che facciamo sono spesso, prima di tutto, per noi stessi)...!
Continua così, se puoi non perdere la voglia di aggiornarci sulla tua esperienza di vita e sulla tua voglia di cambiare e maturare (o marcire) e non venir meno all'impegno che ti sei preso, C'mon guy!
Paolo (Bizzotto)
Mi son dimenticato di dirti che il video della lucertola è il migliore...! =)
RispondiEliminaBizzottino
Fiquei pensando agora... o seu blog se chama Brazilification, mas você nem está mais aqui. Não deveria se chamar Bolivification agora?
RispondiEliminaRicardo
Checco il blog come FB è prima di tutto una cosa che fai per te, sono d'accordissimo con il bizzottino. Quindi non ti abbattere, continua a scrivere, ma fallo solo per te, per mettere giù i pensieri o anche solo per ordinare le idee di un percorso davvero entusiasmante. Non so se ti sei messo o meno in vetrina come dici tu, però credo che non si possa capire fino in fondo un esperienza come la tua stando seduti sul divano di casa...la curiosità di scoprire va vissuta in prima persona...insomma non mi meraviglierei troppo se dopo un iniziale entusiasmo i tuoi lettori casalinghi siano scomparsi di nuovo nelle loro giornate intense...c'est la vie!!!!!
RispondiEliminaAspetto i tuoi racconti...dal vivo!
Un abbraccio
J.
Caro Checcone. Intanto un primo risultato lo hai ottenuto. Questo post ha già ricevuto 5 commenti!! In ogni caso, le riflessioni sul tema "scrivere per se stessi o per gli altri" sarebbero lunghe e articolate e mi piacerebbe condividere il mio pensiero con te al tuo ritorno (a proposito, ci manchi). Per quanto possa valere, credimi che la lettura del tuo blog è stata per me una finestra su un mondo che forse non conoscerò mai e di fronte al quale il primo atteggiamento è stato quello della contemplazione, più o meno silenziosa (anche se spesso ho cercato di intervenire sul blog). Quindi, se vuoi scrivere, scrivi; se vuoi scrivere meno, non farlo per ripicca, ricacciando in gola la voglia di aprire la finestra anche ad altri spettatori, ma fallo esclusivamente perchè avverti un desiderio di custodire gelosamente esperienze solo tue e per vivere ancora più intensamente il tuo viaggio senza preoccuperti della vetrina (che è cosa ben diversa da una finestra...).
RispondiEliminaUn grande abbraccio. Ti aspettiamo
Marco
Ma non si ciava mai in 'sto blog?
RispondiEliminaM.
Checco!!!!
RispondiEliminano,no, continua a scrivere il blog, si, si, interessante, si,si, no ma serio, troppo interessante, si,si, dai continua cosi, dai.
Parlando di cose serie, quando cazzo torni????
E' FINITO L'ERASMUS!!!!!C'HAI GIA' TUO CUGINO MALATO DI ERASMITE PERENNE!!!!
respect
anonimo (guess who??)
Vou te escrever...
RispondiEliminaRicardo